Il Tar di Strasburgo, ha bocciato il decreto che riguarda l’obbligo indiscriminato di indossare la mascherina all’aperto.

Nelle sue motivazioni, il Tar ha sostenuto che il provvedimento deve essere rimodulato e differenziato, in quanto l’obbligo generalizzato di indossare le mascherine sempre e ovunque per tutti è “una grave violazione della libertà personale e di circolazione”. Il Tar ha poi sottolineato come il nuovo provvedimento dovrà escludere i Comuni e le fasce orarie che non sono caratterizzate “da una forte densità di popolazione” o da “circostanze locali suscettibili di favorire la diffusione” del coronavirus.

A questo punto viene da chiedersi: “L’ obbligo di mascherine all’ aperto “sempre e comunque” ha senso? “Le mascherine non possono diventare un bavaglio” diceva Giorgia Meloni di Fratelli d’ Italia. Non bisogna essere indovini per immaginare che la mascherina obbligatoria anche all’aperto possa diventare elemento di scontro politico. Non la pensa così però Luca Zaia Presidente del Veneto: “In questo momento la mascherina all’ aperto in Veneto non è necessaria ma magari domani cambia tutto. Le decisioni, quindi, le prendiamo di giorno in giorno. Poi, a prescindere dal decreto, questa è una scommessa sulla vita: indossare questo pezzo di tessuto sulla bocca e sul naso, non è un vezzo ma è una salvezza e di fronte ad un aut-aut così è assurdo che una persona debba aspettare l’ imposizione del governo, lo trovo davvero inconcepibile. Invito tutti a continuare a non abbassare la guardia, a tenere le distanze, a igienizzarsi le mani e a proteggere naso e bocca. Non è un obbligo ma un dovere”.

Effettivamente però allo stato attuale è proprio come prospettava Giogia Meloni, l’uso della mascherina è diventata una questione politica come del resto l’intera emergenza da Coronavirus.

Di admin

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