Sono riaperte le attività di palestre e piscine dopo tanti mesi di chiusura legata alla pandemia da Coronavirus, peccato a questa voglia di riapertura, non corrisponda un comportamento corretto nei confronti dei consumatori da parte dei gestori. Molte sono infatti le richiesti di utenti iscritti in palestra che chiedono informazioni ai nostri sportelli territoriali in merito a rimborsi per lezioni perse.
Vediamo di capire cosa prevede la legge in questi casi, dato che una determinazione statale su questi aspetti non è arrivata penalizzando gestori di palestre e consumatori.
La norma di riferimento è l’art. 216 del Decreto rilancio, comma 4. La disposizione stabilisce che il gestore, in alternativa, al rimborso, possa rilasciare un voucher di pari valore da utilizzare incondizionatamente, entro 1 anno dalla fine delle misure di sospensione dell’attività sportiva.
Cosa fare dunque?
- Se decidi di rinnovare l’abbonamento, proponi al gestore di ridurre il prezzo e chiedi il rimborso del periodo non utilizzato a causa della chiusura della palestra.
- Se decidi invece di non rinnovare l’abbonamento, chiedi al gestore il rimborso di quanto già pagato o l’annullamento delle rate successive.
Claudio Greggio portavoce di Micu3000 commenta: “capisco i gestori delle palestre, forse già allo stremo a causa delle spese e ritrovarsi con il dover rimborsare parte degli abbonamenti, ma resto dalla parte del consumatore che dal canto suo si ritrova ad aver pagato un abbonamento di cui non ha potuto usufruire, ecco perchè serve una determinazione da parte del Governo e i ristori devono arrivare”.
In caso di necessità è sempre possibile rivolgersi in associazione telefonando al Numero Unico Nazionale oppure seguendo le indicazioni riportate alla pagina Contatti. Usando il form qui sotto è possibile scrivere direttamente all’associazione per ottenere supporto.
